
storia della brigate di verona- tuttiallostadio.it
Nate in un epoca di grandi sconvolgimenti della società italiana, nei deprecabili anni di piombo, le Brigate Gialloblù con le loro canzoni e le loro bandiere sono riuscite ad aggregare al campanile, rappresentato dall’Hellas Verona, migliaia di giovani molti dei quali per spirito di gruppo e sotto le insegne gialloblù, hanno trovato le motivazioni e la forza per migliorarsi e trasgredire. Sul finire degli anni ’60 c’era un gruppo che si chiamava Club Fedelissimi 4. Dal Club Fedelissimi 4 alle Brigate Gialloblù il passo fu breve. Il nome Brigate aveva un richiamo politico (c’è chi le associa alle Brigate Nere di Mussolini…). Un gruppo da sempre precursore, imitato da una grossa fetta del panorama ultrà italiano. Il battesimo porta la data del 30 novembre 1971 sotto la dicitura di Brigate Gialloblù Verona Calcio Club. Nel ’72 è confezionata la prima bandiera con la dicitura del gruppo. E’ tempo anche delle prime amicizie con granata (Torino) e Doriani invitati in curva in segno di amicizia. Il 3 ottobre 1976 il primo episodio di turbolenza e dal quale nascerà una delle rivalità più sentite delle BG, quella con i bolognesi. Gli ultras rossoblù per un’incredibile leggerezza sono fatti passare sotto dal cancello laterale della curva. Verona-Bologna è una delle rivalità più calde: “neri” contro “rossi” (anche se i bolognesi non sono più “rossi” come una volta!). Nel 1976 lo striscione Brigate è appeso in una “side” del temutissimo “SHED”, lo stadio del Chelsea, scaturendo un intesa con gli ultras scaligeri (in curva sud appare per la prima volta una bandiera con la “Union Jack”, bandiera mai apparsa in uno stadio italiano fino ad allora!). Compaiono le prime sciarpe a listarelle gialloblù e i primi striscioni in inglese (The Deadly Sinner Club e Hellas Army). Il 1977 è l’anno nero per gli scontri con juventini, milanisti, bolognesi. In quegli anni le Brigate decisero di abbandonare il vecchio striscione per uno nuovo (la scala a tre pioli come simbolo sormontante la data di nascita, 1971) e per la prima volta è usata la tela cerata. Già nei primissimi anni ’80 le Brigate manifestano i modi irriverenti e sprezzanti, una tendenza apertamente politica (non subito di destra, perchè nel primo nucleo c’erano anche rude-boys e militanti di sinistra). Nell’82/83 si registra la prima contestazione contro un giocatore di colore accolto con un lancio di banane, si tratta di Uribe (anni dopo ci sarà il caso Ferrer). Le Brigate crescono insieme a tutta la tifoseria scaligera, che diventa la più emulata, e una delle più temute e considerate. Scontri epicali quelli con i Fighters della Juventus. La particolarità delle BG è stata quella di farsi conoscere e farsi un nome senza essere trascinati dal successo dell’Hellas. I brigatisti hanno sempre messo davanti il gruppo alla squadra, e questo è stato un altro elemento del “culto” per questo gruppo. Nel 1979 il Verona retrocede in B, ma questo non deprime la tifoseria. Sono gli anni dei furiosi derby con il Vicenza. Il 1981 è un’altro anno tormentato: si gioca Verona-Milan, due tifoserie divise da un’acerrima rivalità e che anche in B non ha perduto smalto e temperamento. Nell’82/83 il Verona torna in A e nasce un’altra grande rivalità, quella con i napoletani. Riaffiora la rivalità con la Juventus, le Brigate espongono lo striscione “Gruppo AntiJuve”, mentre i Fighters lanciano sacchi di immondizia sulla curva Maratona. Un sottogruppo nato nell’84, l’ASU (Associazione Stalle Umane), gruppo di ragazzi volutamente sporchi, scarponi o ciabatte, uso smodato di alcool, fiaschi di vino e birra, una falange dedita a scorribande ed atteggiamenti animaleschi. Poi c’era il Gruppo Onti Golosine e Tartan Army, creato in onore di Joe Jordan. Accanto allo stile “ASU”, prende piede quello casuals, infatuati dagli Headhunters del Chelsea (realizzarono il biglietto da visita:Complimenti, hai appena conosciuto le Brigate Gialloblu). Tra i tanti nomi di invenzione scaligera ricordiamo Vecchia Guardia (1982), Gioventù Scaligera (1983), Inferno Gialloblù (ex-Boys, della bassa veronese) e Verona Front. Poi ci sono gli Hellas Alcool (1981), Rude Boys (dell’ala sinistroide della curva), Vitelloni a Provos, Marines e Hass. Nel 1986 si festeggiano i 15 anni del gruppo e si intensificano le “uscite politiche” del gruppo. La curva scaligera finisce sui giornali più per le croci uncinate, i “bu” ai calciatori di colore e per gli striscioni vomitevoli ai napoletani, che non per il tifo originale. Un gemellaggio insolito fu quello con i leccesi, per una tifoseria accusata di essere la più razzista d’Italia. Sul finire degli anni ’80 gli ultimi bagliori di un “mito” ultras che si è fatto conoscere in Italia ed in Europa. Aumentano gli episodi di violenza (Pisa, Udine, Roma, Bergamo…), ed è in atto un ricambio generazionale, ma non traumatico e repentino come in altre curve. Nel ’91 le BG si sciolgono e quella dopo è tutta un’altra storia!
(tratto dal libro “I Guerrieri di Verona” e dalla testimonianza di vari ultrà scaligeri)