
Sinner battuto a Wimbledon, c'è la ricetta (Foto IG @janniksin - tuttiallostadio.it)
Non capita tutti i giorni di vedere Jannik Sinner andare in difficoltà, figuriamoci perdere. Ecco che quando capita fa rumoe, molto rumore.
Quando succede, è inevitabile che l’attenzione, dunque, si sposti immediatamente su chi è riuscito a fare quello che, ormai, sembra quasi impossibile. È il caso di Alexander Bublik, tennista kazako – di nascita russo – che non solo ha battuto il numero uno al mondo nel torneo di Halle, ma ha anche spiegato pubblicamente come ci è riuscito.
Parole che suonano come una piccola lezione a chiunque si trovi a fronteggiare Sinner nei prossimi tornei, Wimbledon in primis. Bublik non è uno qualunque. Chi lo segue sa che è un giocatore imprevedibile, capace di alternare magie a errori grossolani, ma quando è in giornata può far male a chiunque.
Sinner battuto, c’è la ricetta per farlo
Contro Sinner, ad Halle, Bublik ha dimostrato di avere le idee chiarissime. Non ha parlato di fortuna o di casualità. Anzi, ha spiegato con lucidità che battere Sinner non è affatto un’impresa impossibile, se si capisce dove colpire. E le sue parole, onestamente, hanno fatto rumore.

“Sinner è il migliore di tutti in risposta e dal punto di vista mentale”, ha dichiarato senza troppi giri di parole. “Perciò per batterlo servono due componenti: il servizio e la testa. È così che ci sono riuscito io”. Due parole chiave che, messe insieme, formano un’arma a doppio taglio. Il servizio, ovviamente, è fondamentale per non finire subito sotto pressione contro un giocatore che, appena può, ti entra dentro al campo e ti mangia il tempo. Ma è sulla testa che Bublik insiste, perché contro uno come Jannik, che raramente si disunisce, perdere lucidità anche solo per pochi punti può costarti la partita.
Ma il kazako non si è fermato lì. Interpellato anche sulla finale del Roland Garros tra Sinner e Alcaraz, ha voluto sottolineare un aspetto spesso sottovalutato: la reazione del tennista altoatesino dopo una sconfitta pesante. “È stata una delle più belle partite che abbia mai visto. Credo che Sinner ci sia rimasto male, tuttavia mi è sembrato davvero maturo nella gestione di una sconfitta del genere”. Parole che fanno capire quanto rispetto ci sia tra i due, nonostante la rivalità. E non solo rispetto sportivo, ma anche umano. “Prima del torneo abbiamo scambiato due chiacchiere e sono convinto che continuerà a crescere”, ha aggiunto Bublik, con quel tono di chi sa riconoscere il valore anche negli avversari.
E allora, Wimbledon è avvisato. Sinner resta il favorito, ma la strada non sarà priva di ostacoli. Il match di Halle ha mostrato che, se qualcuno riesce a mettere insieme solidità al servizio e tenuta mentale, allora sì, Sinner può essere battuto. Lui lo sa, e proprio per questo non smetterà di lavorare, di aggiustare i dettagli, di trasformare ogni sconfitta in un’opportunità per crescere. Però intanto Bublik ha parlato, e il messaggio è chiaro: il numero uno è umano. E chi vuole batterlo, adesso, sa dove guardare.