
Bomba Sinner, l'allarme del medico: infortunio a Wimbledon - Tuttiallostadio.it (screen Youtube)
Per Jannik Sinner, il torneo di Wimbledon non è solo il terzo Slam stagionale. È una tappa cruciale, un banco di prova mentale e tecnico che arriva in un momento particolare della sua stagione.
L’altoatesino esordirà contro un suo connazionale sul prestigioso Centre Court, nel match d’esordio che per Sinner accenderà ufficialmente i riflettori sull’erba londinese contro Luca Nardi. Alle spalle ha una bruciante eliminazione dal torneo di Halle, per mano di Alexander Bublik, che ha scatenato più di qualche polemica tra addetti ai lavori e tifosi. Se in passato Sinner ha dimostrato di poter competere ad alti livelli su tutte le superfici, il passaggio sull’erba resta per lui un campo minato. L’anno scorso, complice un infortunio all’anca subito a maggio al torneo di Madrid, non riuscì a preparare adeguatamente la stagione su verde, chiudendo Wimbledon 2024 con l’eliminazione ai quarti per mano di Daniil Medvedev.
Quest’anno l’approccio sarà diverso, più consapevole, più concentrato. Ma le insidie non mancano: il tabellone è fitto di avversari pericolosi e il possibile incrocio in finale con lo “spauracchio” Carlos Alcaraz resta un pensiero fisso. Tuttavia, le vere incognite di Wimbledon non sono solo nei sorteggi: la superficie erbosa, con le sue caratteristiche uniche, rappresenta un fattore decisivo per la tenuta fisica degli atleti.
Wimbeldon, occhio agli infortuni: la preoccupazione di Bernetti
A sottolinearlo è il professor Andrea Bernetti, medico fisiatra e segretario generale della Simfer, che ha analizzato i rischi specifici legati alla transizione tra le superfici e in particolare all’erba. Il cambiamento delle superfici può influenzare lo stile di gioco, la velocità, la risposta della palla e la biomeccanica del giocatore – spiega Bernetti, evidenziando come questi fattori possano contribuire a un aumento degli infortuni. Durante gli anni tra il 2003 e il 2012, subito dopo il cambio di composizione dell’erba a Wimbledon, il tasso complessivo di infortuni è stato di 20,7 per 1.000 set giocati, con una prevalenza a carico degli arti inferiori (50%), seguiti da quelli superiori (28%) e alla colonna (25%). Particolarmente esposti sono i quadricipiti, gli ischiocrurali, la caviglia e la zona lombare, a causa di scivolamenti e movimenti in allungamento tipici del gioco su erba.

Dal 2001, i campi londinesi sono composti esclusivamente da loietto inglese, una scelta che ha reso la superficie più uniforme ma anche più veloce e impegnativa dal punto di vista muscolare. Gli infortuni sono spesso acuti (39%) o riacutizzazioni di problemi preesistenti (61%) – precisa Bernetti. A differenza della terra battuta, che riduce gli impatti e favorisce tempi di recupero maggiori, o del cemento, che aumenta le forze di attrito, l’erba impone tempi di reazione rapidissimi. Proprio per questo, il passaggio da una superficie all’altra è un momento critico che va gestito con estrema attenzione. Per Sinner, questa consapevolezza potrebbe fare la differenza tra una cavalcata trionfale e una nuova delusione.